Un asilo secondo me

Un asilo secondo me

Oggi di asili per cani ce ne sono tanti, di tutti i tipi: quelli che propongono anche il lavaggio, chi negozio di alimenti e oggettistica, chi propone educazione e chi offre anche servizio di pensione.
Si potrebbe quindi pensare (e tanti lo fanno) che il nome sia nuovo ma la sostanza sia sempre la stessa: un posto che offre tanti servizi in cui c’è anche la possibilità di lasciare il proprio cane durante la giornata.
Invece (se fatto bene) l’asilo diurno è una cosa completamente nuova!
È un servizio che può essere un aiuto enorme per i proprietari e (se fatto bene) una gran figata per i cani che lo frequentano.
L’asilo diurno non è un allevamento o un campo per l’addestramento che lascia libero qualche recinto in cui parcheggiare i cani durante la giornata.
Proprio per questo mi arrabbio quando leggo insegne del tipo “Asilo per cani- DOG PARKING”
Dog parking un piffero!
Tra l’altro non è che se l’inglese è figo allora possiamo ignorare il significato che le parole hanno in italiano!
L’asilo diurno, se fatto bene, non è un parcheggio per cani!
Proprio per questo nel mio non ho voluto gabbie e box.
L’asilo deve essere un posto di socializzazione, aggregazione e divertimento, in cui il cane possa sentirsi libero di interagire con le persone e con i conspecifici, di giocare, comunicare, confrontarsi e ritagliarsi dei ruoli all’interno di un gruppo sociale. Per questo e per altri mille motivi non potrei mai servirmi di recinti in cui confinare i cani. Sarebbe come andare al pub con un gruppo di amici e sedersi ognuno ad un tavolo isolato. Certo, per il gestore sarebbe più semplice: niente schiamazzi, grida e risate, niente confusione e niente risse. Ma che senso avrebbe?
Qui i cani imparano a stare insieme, a confrontarsi e comunicare. Sono sempre sorvegliati, sono in movimento, coinvolti in giochi e attività diverse. Interagiscono, riposano (a volte) giocano (come pazzi), mangiano, condividono. Qui imparano che una pallina non deve essere solo rincorsa ma può essere anche nascosta e poi cercata.
Con noi passano ore all’aria aperta e corrono liberi dal guinzaglio in aree sicure e attrezzate, ma hanno un posto caldo in inverno e fresco in estate in cui trovare rifugio.
Qui imparano ad amare la vita piena che tutti ci meritiamo.
Questo è l’asilo che si dovrebbe scegliere, un posto su misura che non punta sulla quantità dei cani ma sulla qualità del servizio.
Un asilo secondo me è un posto in cui ogni cane impara cose nuove, che mai avrei immaginato.
Un asilo secondo me è un posto che può esistere grazie a proprietari consapevoli e sensibili, che sanno cosa vuol dire vivere con un cane, conoscono le sue esigenze e si impegnano per il suo benessere, a differenza di quelli che “chi paga un dog sitter non si merita di avere un cane” [cit] e pensano che lasciarlo in giardino 12 ore al giorno, tutti i giorni, senza nemmeno portarlo fuori sia una soluzione migliore.
L’asilo non è un posto adatto a tutti i cani, ma un servizio professionale che offre soluzioni alternative per questi casi particolari, dando comunque il cento per cento.
Il mio asilo è un luogo in cui ogni giorno è diverso dall’altro, ma in cui ci sono dei rituali che amiamo, in cui ogni giorno manca il tempo per fare tutto ciò che si vorrebbe fare e in cui bisogna essere fantasiosi, spontanei e creativi, come con i bambini.
Qui ogni giorno riscopriamo la spontaneità del gioco e ci ricordiamo il perché scegliamo di vivere con il cane, perché il cane ci riporta all’infanzia, al primo amore, alla spontaneità e alla natura, una sorta di passepartout che apre porte che nemmeno immaginavamo.
Per questo il cane si merita una vita attiva, ricca e fantasiosa, perché è il nostro biglietto per luoghi che credevamo lontanissimi, dentro e fuori di noi

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